C'è un'Italia armata fatta di pistole e di fucili detenuti legalmente e che sono aumentati negli anni. E poi c'è un Paese sotterraneo che detiene armi illecitamente e che sempre più spesso finiscono anche nelle mani di minori. Lo raccontano gli ultimi fatti di cronaca avvenuti in Campania, ma non solo, lo dicono i dati. Stando agli ultimi numeri diffusi dalla Prefettura di Napoli, per esempio, nel 2023 i reati commessi da minori nel distretto giudiziario della città partenopea, sono aumentati del 17% rispetto all'anno precedente, e nello stesso periodo sono aumentati del 30% i permessi revocati e i sequestri di armi. Una tendenza che è già divenuta allarme, confermata anche dai dati ufficiali diffusi dal Viminale sulle richieste di porto d'armi. Nel nostro Paese le licenze per porto d'armi sono oltre 1,2 milioni, il 38% in più rispetto al 2013. Non ci sono invece dati precisi sui nulla osta che servono solo per detenere un'arma, ma non per usarla. Per ottenere questi ultimi serve un certificato psicofisico all'ASL, dopo una prima visita dal medico di base ed è necessario aver seguito un corso per il maneggio delle armi in un poligono della durata di un giorno, anche se online se ne trovano con durata fino a tre ore. Sono numeri significativi ma comunque parziali, sia perché ad ogni licenza può corrispondere anche la detenzione di più di un'arma, sia perché non si può tener conto del mercato illegale e clandestino. Proprio per questo si stima che il numero di pistole e fucili in Italia possa superare anche i 10 milioni oggi. Secondo una ricerca dell'Associazione Internazionale "Small Arms Survey" di Ginevra, per esempio, le armi presenti sul territorio italiano già nel 2017 erano 8,6 milioni. Impossibile sapere con certezza quante di queste siano in mano a minori. Certo è, però, che per la prima volta, come denunciato in un recente report dell'Associazione Antigone, il sovraffollamento carcerario riguarda anche gli istituti per minorenni arrivati a segnare oltre 550 presenze. il numero più alto di sempre.