Nessuna decisione per il momento. La prima sentenza per l'assalto alla sede della CGIL dell'ottobre scorso, è stata rinviata a luglio. I sei accusati, che hanno chiesto di essere processati con rito abbreviato, dovranno aspettare. La Procura di Roma per quell'assalto, contesta il reato di devastazione. Convinzione, che oggi le difese hanno provato a scardinare. "L'argomentazione e l'impostazione difensiva sono, ripeto, comprensibili alla luce delle pene particolarmente aspre previste per il reato di devastazione, mentre quelle per il reato di danneggiamento sono certamente più miti. Ma questa impostazione difensiva, non fa assolutamente venir meno quello che è il disvalore delle condotte che sono state accertate e contestate, a carico degli imputati". Era il 9 ottobre 2021, un pomeriggio impossibile da dimenticare, con barricate e disordini in una città paralizzata e devastata. Ore di tensione, con diversi gruppi di manifestanti che tentavano di dare l'assalto a Montecitorio e Palazzo Chigi. Un altro gruppo si era invece staccato, diretto verso Corso d'Italia. Gruppo guidato, secondo la ricostruzione, da Giuliano Castellino e Roberto Fiore, di fatto i vertici di Forza Nuova. Nei loro confronti è in corso il procedimento principale, che vede imputate complessivamente otto persone, tra cui anche l'ex Nar Luigi Aronica e la militante di Forza Nuova, Pamela Testa.























