Un impiegato sorpreso a fare la spesa al supermercato o una lunga sosta al bar, durante l'orario di lavoro. In ufficio c'era qualcuno che timbrava per lui. Un altro si presentava in tenuta da jogging, pantaloni e scarpe da ginnastica, timbrava e poi tornava a fare sport. Sono 28 i casi di assenteismo finiti nell'inchiesta della Procura di Palermo, dipendenti del Comune e di società comunali come Coime e Reset, ai domiciliari o con l'obbligo di firma, con l'accusa di truffa a danno di un ente pubblico e falsa attestazione della presenza in servizio. La Guardia di Finanza, li ha tenuti sotto controllo per tre mesi. Le telecamere hanno registrato 2500 ore di assenze e hanno ripreso dipendenti, che timbravano ogni giorno, due o tre volte, per se e per i colleghi assenti, impegnati a fare altro. Questo giardiniere invece, timbrava in costume e ciabatte e poi andare al mare, invece di occuparsi dei Giardini del Comune. C'era persino un impiegato, già indagato per mafia, che risultava in servizio, ma in realtà era ricoverato in ospedale, aveva dimenticato di avvertire il collega che aveva il suo badge, che continua a passarlo, ogni giorno, al posto suo, anche se il certificato medico ne attestava l'assenza. Il plauso del Sindaco all'operazione della Guardia di Finanza, che ha portato alla luce uno spaccato di una realtà che grava sul corretto funzionamento dei servizi, dice Orlando, per questo, l'Amministrazione Comunale, si costituirà Parte Civile.