È stata assolta Monia Bortolotti dall'accusa di aver ucciso soffocandoli i suoi figli neonati ad un anno di distanza l'uno dall'altro. Così ha deciso la Corte d'Assise di Bergamo che ha ritenuto, nel caso della morte di Alice di quattro mesi avvenuta nel novembre del 2021, che il fatto non sussiste, mentre per l'altro figlio Mattia, di due mesi deceduto nell'ottobre 2022, la corte ha riconosciuto la donna non punibile, per lo stato di totale incapacità di intendere e di volere al momento del fatto. Monia viveva con il suo compagno Cristian di vent'anni più grande di lei a Pedrengo alle porte di Bergamo, quando sono morti i suoi figli, in entrambi i casi era sola in casa. L'autopsia di Mattia aveva chiarito che il decesso era avvenuto per soffocamento causato dalla compressione del torace. Per Alice inizialmente i medici parlarono di un rigurgito fatale, ma dopo la morte del fratellino gli inquirenti s'insospettirono e fecero riesumare il corpo della bambina, che però risultò troppo deteriorato per consentire qualunque tipo di accertamento. Monia venne arrestata nel novembre 2023 per duplice infanticidio. Lei aveva sempre negato le accuse. Si era anche iscritta ad un gruppo Facebook nato con l'obiettivo di sensibilizzare i neogenitori sulla morte in culla. Per gli inquirenti era incapace di reggere alla frustrazione del pianto prolungato dei suoi figli. Dal carcere fu poi trasferita in una struttura sanitaria residenziale, una REMS a Castiglione delle Stiviere, che sostituisce gli ex ospedali psichiatrici giudiziari, perché una perizia, nel corso dell'incidente probatorio, aveva evidenziato un grave disturbo mentale. Il pubblico ministero, Maria Esposito, aveva chiesto l'ergastolo per lei sostenendo la lucidità dell'imputata, ma la Corte ha riconosciuto l'infermità mentale della giovane madre, che dovrà restare nella struttura di Castiglione delle Stiviere per altri 10 anni. G24. .























