Aumentano i casi accertati di vaiolo delle scimmie in Italia. Sono 26 in più rispetto all'ultima rilevazione, per un totale di 505 pazienti infettati. Di questi 501 sono uomini e 4 sono donne. La maggior parte è stata registrata in Lombardia dove sono 232, a seguire il Lazio con 104 e 57 in Emilia Romagna. Dati che fanno crescere l'allerta tanto che il Ministero della Salute ha pubblicato una circolare contenente indicazioni su segnalazioni, tracciamento e gestione dei casi. L'intenzione è evitare il più possibile l'estendersi dei focolai. Perciò viene specificato che sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, per chi è entrato in contatto stretto con persone risultate positive al virus potrebbe essere necessario un periodo di quarantena. Per i contatti a basso rischio è consigliata l'auto sorveglianza, quindi misurare la febbre almeno due volte al giorno e controllare la presenza sulla pelle di eruzioni di cui non si conosca la causa. I sintomi principali del vaiolo delle scimmie, come aveva specificato sempre il Ministero in una precedente circolare, comprendono aumento della temperatura, intenso mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e astenia, uniti a lesioni cutanee che compaiono entro tre giorni dalla rilevazione della febbre. Dopo Germania, Francia e Regno Unito il vaccino potrebbe essere presto disponibile anche in Italia e mentre è in elaborazione una strategia operativa basata su fasce d'età e soggetti specifici, l'Istituto Spallanzani di Roma ha annunciato di essere pronto a partire con le prime somministrazioni. Prevista una seconda dose a distanza di 60 o 90 giorni dalla prima.























