I fusilli che escono dalla camera di essiccazione, l'enorme foglio di lasagna che scorre sui rulli, il continuo rumore di sottofondo. Siamo nel Pastificio Berruto a Carmagnola nel Torinese, 141 anni di storia, 90 dipendenti, 40 milioni di euro di fatturato, e una produzione di 250 tonnellate di pasta al giorno, per il 90% destinato all'estero. Qui le macchine non si fermano mai, lavorano 24 ore su 24. Per andare avanti, hanno bisogno di una grande quantità di energia. Con gli aumenti degli ultimi mesi, i costi delle bollette sono lievitati in modo esponenziale. "Il nostro fabbisogno energetico, è di circa 10 milioni di kW all'anno, i nostri costi sono passati da circa €40.000 al mese, a oltre 150. Quindi sono quadruplicati per l'energia elettrica, mentre per quanto riguarda il gas, per il momento sono ancora stabili, perché abbiamo un contratto che ci copre per alcuni mesi, altrimenti sarebbero anch'essi triplicati. Il nostro costo gas è €80.000 al mese circa, e sarebbe arrivato a oltre 240 €250.000". A questo, bisogna aggiungere l'aumento del costo delle materie prime, della semola di grano duro, innanzitutto, in questo caso la vediamo qui nell'impastatrice. Il prezzo è passato da €400 alla tonnellata, a €750 quasi il doppio. E quelli degli imballaggi, plastica e carta in modo particolare, cresciuti del 30% negli ultimi mesi. Aumenti, che fatalmente si riflettono sul prezzo finale del prodotto sullo scaffale. "Nei mesi scorsi, siamo stati costretti ad applicare una parte di questi aumenti ai nostri clienti, nella misura di circa il 25%". Aumenti, che non sono più sostenibili sul lungo periodo, alcune aziende particolarmente energivore, hanno deciso di fermarsi, perché la produzione è diventata anti-economica. "Già adesso, parlare di convenienza della produzione, è abbastanza estremo. Per noi, la produzione di cibo è anche una funzione sociale, non ci sogniamo nemmeno di interrompere la produzione. Sarebbe uno shock enorme per il mercato. E' vero, però, che se nei prossimi mesi non ci sarà un inversione di tendenza, o non ci sarà un intervento pubblico per calmierare, mitigare questa situazione sarà veramente molto difficile".