“Non luci blu ma terapie valide per i nostri figli”, è scritto sui cartelli che le famiglie dei ragazzi autistici portano davanti alla Regione Toscana. Ad alcune è stato sospeso il contributo di 460 euro al mese per le terapie ABA, un acronimo che in inglese sta per "analisi applicata del comportamento". "La Regione Toscana rimborsava le terapie comportamentali, che sono quelle indicate per l'autismo anche nelle linee guida nazionali, tramite una delibera del 2001, la 493, e questo permetteva a molte famiglie di, diciamo, poter fare terapia privatamente e avere in parte almeno un rimborso, perché si tratta di terapie molto costose, diciamo si va sui 1.000 euro, poi dipende un po' dalle situazioni, 1.000 euro al mese. La delibera è stata abrogata a fine anno e sostituita con un'altra delibera, la 1481, che fa riferimento soprattutto a terapie di tipo farmacologico e alle malattie rare. Non esclude l'autismo, però la ASL centro ha interpretato questa delibera escludendo le terapie che riguardano l'autismo". Ci sono regioni che comunque questo contributo non l'hanno mai erogato. La Toscana si impegna, ci dice l'assessore Bezzini, a trovare una soluzione, ma aspetta anche indicazioni omogenee dal tavolo istituito a febbraio a livello ministeriale. Il trattamento ABA, secondo una recente sentenza del Consiglio di Stato, dovrebbe rientrare nei LEA. Una buona notizia, solo in teoria. "Se tu togli questa possibilità di avere un rimborso, legittimamente, adducendo anche le motivazioni che queste terapie rientrano nei livelli LEA approvati dallo Stato, va bene, sulla carta mi sta bene, però poi tu gli ABA li metti nei LEA e i LEA sono finanziati a seconda delle risorse che ogni singola azienda ha sul proprio bilancio".