Approvato ma non omologato, una piccola differenza lessicale che però rischia di costare molto caro alle casse dei Comuni di tutta Italia. La Corte di Cassazione ha infatti dato ragione ad un automobilista che s'era visto recapitare una multa per eccesso di velocità rilevato da un autovelox sulla tangenziale di Treviso. Dal ricorso presentato dall' automobilista è emerso che quell' autovelox è un apparecchio approvato ma non omologato. L'intervento della Suprema Corte scoperchia un vaso di Pandora, i macchinari non omologati infatti secondo l'Anci, l'associazione dei Comuni italiani sono la stragrande maggioranza degli oltre 11 mila che si trovano lungo le strade, solo una parte degli autovelox installati in Italia sarebbe stata sottoposta alle verifiche necessarie ad accertarne i requisiti tecnici minimi. Tutti gli altri sarebbero stati semplicemente autorizzati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso un provvedimento di carattere amministrativo che però per la Cassazione non è sufficiente. "Sono solo approvate, approvate vuol dire che comunque son stati sottoposti a una verifica metrica del funzionamento, quindi con questa sentenza ora si apre una voragine perché questo vuol dire che in Italia non si vuole più misurar la velocità con conseguenza a mio modo di vedere drammatiche dal punto di vista della sicurezza stradale. Gli Amministratori locali sono dunque di fronte alla prospettiva di una pioggia di ricorsi, facile immaginare che molte persone multate per eccesso di velocità ora si faranno avanti confidando di essere stati pizzicati da un autovelox non omologato. Difficilmente i Giudici di Pace andranno contro una sentenza degli Ermellini, tutto questo potrebbe trasformarsi in un boomerang economico di enormi proporzioni perché oltre a non incassare la multa i comuni corrono anche il rischio di dover pagare le spese legali ad ogni cittadino che esca vincitore dal procedimento sia tra i 3 e i 400 euro ciascuno. "La via più breve da percorrere a nostro modo di vedere come ASAPS è solo una, sto punto, un emendamento del disegno di legge in approvazione al Senato già approvato alla Camera sulla riforma del codice della strada che equipari l'approvazione alla omologazione".