Simona Cinà era viva fino alle 03:20 di sabato mattina. Stava ballando sul bordo della piscina ad una festa di laurea. Un'amica dice di averla salutata a quell'ora. Alle 04:10, quando arrivano i sanitari a risposta ad una richiesta di soccorso era già senza vita. Gli inquirenti della procura di Termini Imerese stanno cercando di ricostruire cos'è accaduto in quei 50 minuti. I carabinieri di Bagheria hanno ascoltato per ore le decine di partecipanti all'evento organizzato nello spazio esterno di questa villa a Mongerbino. Tanti i dubbi che la famiglia della ragazza, attraverso il suo legale, chiede di chiarire. Se ha avuto un malore, come mai è rimasta a lungo sul fondo della piscina? È possibile che nessuno l'abbia notata e soccorsa in tempo? Simona era una sportiva, giocatrice semi professionista di pallavolo, beach volley e poi nuotatrice e surfista. Era andata ad allenarsi fino al pomeriggio precedente la festa. Tanti i dubbi anche sulle dichiarazioni dei partecipanti, che dicono di non aver visto nulla e che all'arrivo delle forze dell'ordine non hanno fatto ritrovare alcuna traccia di quel party superalcolico a cui si faceva riferimento nell'invito. In cui c'è una frase che dopo la morte della ragazza dai brividi: "Se qualcuno a fine serata è troppo ubriaco cadrà in piscina." "I dubbi che voi avanzate sono anche un po' sulla scena che i Carabinieri si sono trovati?" "Sì, sono diversi i dubbi. Come mai sulla scena intorno alla piscina non vi fossero alcol, bottiglie, vetro, vi era soltanto acqua, bottigliette d'acqua ovunque. Era un organizzato open bar, quindi da mezzanotte alle quattro, per quattro ore questi 80 ragazzi hanno bevuto presumibilmente. Che fine ha fatto tutto questo alcol? Dove è finito?" Vicino alla piscina sono state trovate alcune tracce di sangue. Uno degli invitati che dice di essersi ferito accidentalmente è stato sottoposto a prelievo del DNA. L'autopsia dovrebbe essere eseguita martedì all'Istituto di medicina legale del Policlinico.























