"Non è la prima volta anche Alessandro Barbero scrive un romanzo storico, con uno per altro ha vinto anche il premio più importante d'Italia: il Premio Strega. Però di mestiere fa lo storico. Allora le chiedo Barbero: quanta libertà c'è, rispetto a un saggio e quali limiti pone, se li pone, la conoscenza di quel periodo, nella scrittura di un romanzo?" "Tutti i miei libri nascono dall'innamoramento per un periodo e da una fase di folle lettura di tutto quello che trovo su quell'argomento. Poi, a seconda dei casi succede che uno decide: no, qui ci voglio fare un libro, ci voglio fare un libro di storia. Voglio ancora metter le mani nei documenti, approfondire, capirne di più. C'è da fare un lavoro di storico, farò un libro di storia. Altre volte quello che prevale ed è quello che mi è successo, dopo che ho passato anni a leggere memorialistica della Guerra Civile Americana, è la voglia di riprodurre, di sentirsi dentro la musica di un'epoca. Il linguaggio, il modo di parlare, il modo di essere di un'epoca e allora, in quel caso, a me, viene voglia di scrivere un romanzo".