Gli omicidi per strada con i proiettili che finiscono nelle scuole, le stese mutuate dalla camorra che chiama cosi le parate di moto sotto casa del nemico, con tanto di pistolettate per aria e poi appartamenti e ville bruciate per sbattere fuori dal quartiere chi pensa di poter fare di testa propria. È un'inquietante guerra di mafia quella raccontata dall'inchiesta della Procura e della squadra mobile di Bari, che ha portato questa mattina all'arresto di 24 persone. Una guerra tutta interna al clan Parisi-Palermiti e scatenata, sostengono gli investigatori, dal tentativo di scalata di uno degli affiliati, Antonio Busco. Siamo agli inizi del 2017 e nel giro di poche settimane nelle strade del quartiere Japigia si conteranno tre omicidi. In palio c'è il controllo dello spaccio che qui rende tantissimo. Nel settembre del 2017, nell'abitazione di un insospettabile parente di uno degli indagati la polizia trova, nascosti in un muro, un milione di euro in contanti. C'è tanta gente che è coinvolta in questi guadagni. L'ultimo riscontro, per esempio, ci ha portato a sequestrare 60000 euro in contanti, che erano il guadagno di una sola giornata di spaccio. Questi sono i numeri e queste sono le dimensioni del fenomeno. Domandiamoci, però non facciamo gli ipocriti, perché tutto questo accade. Il primo degli omicidi, quello di Barbieri, secondo le indagini Barbieri era un fornitore, diciamo, del centro della città. Cominciamo a pensare che questo mondo non è mondo separato da quello delle cosiddette persone perbene.