È il 9 maggio del 1087, partirono da Myra il 20 aprile, e arrivarono qui, in un porticciolo vicino Bari, San Giorgio, "Terra!!!." Portarono le ossa del Santo Nicola, "Da allora la festa si è sempre fatta." Sempre il 7 la caravella, l'8 al mare e il 9 la traslazione delle ossa di San Nicola. Dopo 933 anni il corona virus ferma, a Bari la sagra di San Nicola. Chiusa la basilica. Tutto attorno le transenne a delimitare una sorta di zona rossa, Decisione sofferta ma inevitabile. Inevitabile, perché dobbiamo vietare gli assembramenti. Certo stringeva il cuore guardare la basilica vuota, la piazza della basilica vuota dove magari prima c'erano migliaia e migliaia di Pellegrini, di fedeli si sentivano le voci che arrivano da tutte le parti del mondo, e anche le stradine della città vecchia, erano piene di persone, già dalle 5 di mattina. Nei giorni della festa, via delle crociate, si riempie di bancarelle e turisti. Oggi invece si presenta così. Quest'anno non si vedo niente, niente proprio. Abbiamo aperto alle 8 normale, la strada è tutta vuota. "Triste?" Non triste, tristissimo. Almeno potevano mettere la statua all'ingresso almeno qualcuno che passa la guarda. I fedeli per quest'anno dovranno accontentarsi di ammirarlo in TV le celebrazioni dei padri domenicani vengono trasmesse in diretta da un'emittente locale. Siamo molto seguiti e l'abbiamo visto in modo particolare con la recita del Rosario, il giorno 6, vi è stato un grande riscontro di fedeli che si sono complimentati con noi. Per i festeggiamenti dal vivo e il bagno di folla, l'appuntamento è rimandato, si spera al 6 dicembre. Bisogna non soltanto festeggiare, ma bisogna festeggiarlo in modo più solenne di quanto forse noi immaginavamo che bisognava fare negli anni scorsi.