"Professore, un grande spavento. Cosa è successo?" "Si, uno spavento forte ma non riuscivo a capire più niente in quel momento perché non ho saputo distinguere la pistola puntata molto vicino, se fosse vera o falsa. Poi ho sentito un bruciore al petto perché sono stato colpito da un pallino." È ancora turbato Pasquale Pellicani, i due studenti 17enni protagonisti di questa assurda bravata, uno ha sparato ma pare che la pistola l'avesse portata a scuola un suo compagno, li conosceva appena avendo preso in carico la loro classe, lui che qui all'Istituto Tecnico Romanazzi insegna diritto ed economia ormai da quattro anni, soltanto da qualche giorno. "Ho parlato con loro dopo l'accaduto e loro non avevano capito la gravità di quello che avevano fatto. Per loro si trattava solo un gioco. Io sono sicuro al 100% che non avevano intenzionalità nel gesto che hanno fatto e per questo motivo ho deciso di non denunciarli penalmente per non rovinare la loro fedina penale." Lunedì alla ripresa delle lezioni, i due protagonisti di quella che si fa davvero fatica a liquidare come una semplice bravata, non saranno ovviamente ai loro banchi. "Lunedì tornerà a scuola?" "Si, ho deciso di tornare anche se mi hanno suggerito di prendermi dei giorni malattia ma io voglio ritornare anche perché non ho subito una ferita per cui posso tranquillamente tornare e il pomeriggio dovremmo decidere, nel consiglio straordinario, che pene somministrare ai ragazzi." "Cosa si aspetta?" "Io punterò per l'espulsione, per dare un senso e per compensare la mancata denuncia nei loro confronti.".