I fiori e i peluche lasciati davanti all'ingresso della culla termica ora sotto sequestro raccontano il dolore di una comunità che continua ad interrogarsi sulla tragedia. Ci si chiede se quel povero bambino potesse essere salvato come era successo nel luglio del 2020 e nel dicembre del 2023 per Luigi e Maria Grazia. In entrambe le circostanze la culla termica aveva funzionato riscaldandosi e facendo scattare l'allarme non appena i due neonati vi erano stati adagiati. Ma questa volta il cellulare di Don Antonio Ruccia, il parroco della chiesa di San Giovanni Battista, non ha squillato purtroppo. Per cercare di capire il perché il PM e gli investigatori della squadra mobile di Bari hanno subito commissionato una perizia tecnica sul dispositivo che attiva la culla avviando anche verifiche sulla manutenzione dello stesso. È stata rimandata ai prossimi giorni invece l'autopsia sul corpo del bambino che oltre ad accertare con esattezza le cause della morte dovrà anche fornire elementi utili per risalire all'orario in cui è avvenuta. Non si può escludere infatti che fosse già morto quando è stato abbandonato e per stabilirlo saranno utilizzate anche le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della zona. L'inchiesta aperta dalla procura è al momento contro ignoti e il reato ipotizzato l'abbandono di minore seguito da morte.