In Puglia i graffitari escono definitivamente dalla clandestinità per diventare protagonisti, con le loro opere, della riqualificazione urbana. Succede grazie a una legge regionale, la prima in Italia. Nessuno ha la pretesa e la voglia di regimentare, catalogare, disciplinare, regolare l'espressione artistica. La legge ci propone di sostenere e motivare gli enti locali a investire su questa forma espressiva e artistica, quindi anche con dei contributi rivolto agli enti locali. Partendo dall'esperienza di Bari, prima città italiana a dotarsi già nel 2012 di un albo dei writers, la legge prevede che i Comuni redigano un elenco degli spazi da destinare a interventi di Street art. L'arte di strada, dei writer, è uno degli elementi della rigenerazione urbana, ci sono tanti esempi in Europa di interi quartieri che sono diventati una sorta di museo di arte contemporanea a cielo aperto e credo che per i Sindaci del nostro Paese sia una grande opportunità che noi stiamo cercando di sperimentare. All'opera migliore andrà ogni anno il premio Best Street ArtWork, ma la legge si propone di promuovere e diffondere anche tutte le altre. Prevede un'attività di ricognizione, catalogazione delle opere di Street art, attraverso l'inserimento nel catalogo, nella carta di beni culturali pugliesi, che vedranno ora anche l'inserimento delle schede con foto, con la discrezione anche delle opere di street art.