No uno sciopero, né una serrata, ma una chiusura per l'impossibilità di rifornirsi. Non siamo più in grado di sostenere i costi fissi che continuano a camminare sui nostri impiegati. Dipendenti, bollette. “Stiamo lottando per rimanere aperti non per chiudere” aggiunge Alessandro Zaballoni, Segretario generale della Fegica CISL. Non vogliamo togliere il servizio ai cittadini. “Per ogni litro di benzina guadagniamo 3 centesimi”, ci spiega ancora Sperduto, margine che non permette di indebitarsi per pagare i rifornimenti delle cisterne. I gestori degli impianti dicono di non poter accedere agli aiuti decisi dal Governo per le aziende colpite dallo stop delle attività produttive, pur avendo un calo significativo. Stiamo incassando una media di… mi faccia dire che non supera dai 2 ai 300 euro al giorno. E normalmente, invece? Sulla media intorno ai quattromila euro. Le associazioni di categoria, Avvertono: i primi disagi si avranno in autostrada e sulle tangenziali. I consumi si sono ridotti dell'80%, ma il presidio si deve mantenere. I self-service resteranno aperti almeno finché ci sarà benzina disponibile. A parte il primo momento di preoccupazione, le persone non hanno fatto la corsa al pieno. Non penso che bloccheranno pure la benzina. Il minimo indispensabile, insomma. Sono venuto a fare benzina perché ne ho bisogno, perché purtroppo rientro tra le categorie che deve lavorare necessariamente, quindi stavo quasi a secco ho detto fammi andare prima che succede qualcosa. In autostrada non c’è quasi nessuno, le stazioni di servizio sono praticamente deserte e in città la situazione cambia di poco. Se ne ho bisogno è 70 euro. Qui non si capisce niente, se è sciopero, non è sciopero.