Lo sfogo durissimo sui canali social. Beppe Grillo prende le difese del figlio Ciro, accusato di stupro insieme ad altri tre suoi amici nei confronti di una ragazza italo-svedese conosciuta in Sardegna a Porto Cervo nell'estate del 2019. Sono passati quasi due anni da quella notte. Due anni tra accuse e difese, tra prove e controprove e i magistrati ora che potrebbero chiedere al giudice per le indagini preliminari il rinvio a giudizio. Da una parte la tesi della procura: non fu rapporto consenziente, come dice invece la difesa che chiede l'archiviazione. Beppe Grillo che torna così sui social e difende il figlio: "Voglio una spiegazione, perché un gruppo di stupratori seriali, compreso mio figlio dentro, non sono stati arrestati? Perché non li avete arrestati? La legge dice: gli stupratori vengono presi e vengono messi in galera, interrogati in galera o ai domiciliari. Sono lasciati liberi per due anni perché? Perchè non li avete arrestati subito? Ce li avrei portati io in galera a calci nel c***. Perchè? E io sono stufo, che sono due anni. E se dovete arrestare mio figlio perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me, perché ci vado io in galera". Ma oltre all'aspetto giudiziario inevitabilmente la questione diventa anche politica e non mancano le reazioni. Sei un papà e ti capisco. Spero che tutto si possa chiarire e alla svelta. Immagino siano stati due anni difficilissimi. Coraggio Beppe, scrive Alessandro Di Battista. Mentre Matteo Salvini attacca: da Grillo garantismo a giorni alterni. Il sabato io sono colpevole, il lunedì suo figlio è innocente, commenta invece il segretario leghista alludendo alla vicenda Open Arms. Da Italia Viva chiude Maria Elena Boschi: il video è scandaloso, commenta, che Beppe Grillo usi il suo potere mediatico e politico per assolvere il figlio è vergognoso.