Da quel tampone programmato dopo i viaggi in Sardegna in Costa azzurra sono passate meno di 48 ore. Due giorni ed una notte, dopo i quali Silvio Berlusconi non è più solo un soggetto positivo al Covid-19, bensì un paziente che ha bisogno del ricovero. La tac nella notte tra giovedì e venerdì, fotografa la polmonite il bisogno di un monitoraggio ospedaliero. Non è intubato, respira da solo, ma la precauzione è necessaria. Ci troviamo di fronte ad un soggetto che nel frattempo da soggetto è divenuto paziente che si può definire a rischio. Per quale motivo? Per l'età. Di fatto siamo in un regime di ricovero con una situazione clinica che allo stato attuale, lo dico con estrema chiarezza guardando tutti negli occhi, è tranquilla, è confortante. Zangarillo non dice mai direttamente che si tratta di una polmonite bilaterale interstiziale. Lo conferma solo con un sì, quasi a voler scacciare le paure che l'evoluzione più preoccupante del Covid incute in tutti. Per l'ex premier, invece, un tour de force di accertamenti ed esami. Ancora una volta riceve messaggi di solidarietà da tutti, compreso qualche cittadino che alza gli occhi verso la stanza al sesto piano. Ne verrà fuori anche questa volta. Questo è poco ma sicuro. È un grande presidente, speriamo che riesca a superare questa malattia. Mi dispiace enormemente, dal profondo del mio cuore. Difficile dire quanto sarà lungo il ricovero. Le prossime ore saranno fondamentali per capire se la progressione dell'infezione è in fase di arresto o ancora in evoluzione.