Durata appena cinque minuti l'udienza nella quale la Corte D'appello di Torino ha condannato a 16 anni di reclusione Victor Ulimici, il ragazzo che nella notte tra il 20 e il 21 gennaio del 2023 aveva gettato dalla balaustra dei Murazzi il lungo Po di Torino, una bici elettrica di 23 chili, colpendo alla nuca e alla schiena Mauro Glorioso studente palermitano di medicina rimasto tetraplegico dopo quel colpo. Ulimici era già stato condannato in appello a dieci anni e otto mesi, ma la Cassazione aveva annullato quella sentenza chiedendo alla Corte d'appello di Torino di ricalcolare la pena, escludendo le attenuanti generiche concesse invece al ragazzo. Di qui la condanna a sedici anni. Ulinici, che aveva appena compiuto diciannove anni quando ha lanciato la bici, era presente in aula durante la lettura di questa sentenza e ha deciso che non presenterà ricorso. "Sono trenta giorni di tempo per la motivazione, ma Victor ha deciso di non ricorrere per Cassazione, qualunque sia l'esito, anche se ci fossero degli elementi che lo consentirebbero, lui non vuole ricorrere in Cassazione perché lui ha capito, contrariamente a quello che si è detto, che lui è stato l'autore di questo gesto. Certamente non voluto, ma ha compreso benissimo la gravissima entità del danno procurato e quindi ritiene che sia giusto che sia giusto pagare". Sara Cherici l'altra maggiorenne del gruppo di cinque ragazzi responsabili di quella che doveva essere una bravata il 10 gennaio scorso era stata condannata a 16 anni di carcere perché, pur non avendo lei materialmente lanciato la bici, non aveva fermato il gesto, né aveva poi denunciato. Non si può gioire quando viene condannato un ragazzo così giovane ha fatto sapere la famiglia di Glorioso dopo la sentenza della Corte d'appello; è una pena dura, che però rispecchia la gravità del fatto e delle sue conseguenze.