Ci sono dubbi e incongruenze sulla morte della piccola Giulia, la bimba di nove mesi sbranata da un pitbull in un quartiere popolare di Acerra. Ad aggredirla sarebbe stato Tyson, il pitbull di famiglia, mentre lei dormiva nel lettone con papà, mentre la mamma era al lavoro. Man mano che gli inquirenti indagano, emergono però dettagli che non collimano con la versione raccontata dal papà. Partiamo da cosa si sa. Il padre della bambina, Vincenzo Loffredo, 24 anni, ha portato la piccola con lesioni al viso e al cranio, al Pronto Soccorso della clinica Villa dei Fiori, in ciabatte e a piedi perché vicino a casa, senza aver chiamato un'ambulanza o allertato subito i soccorsi. Nella prima versione fornita ai medici ha parlato di un'aggressione subita da un randagio in strada. Poi ha cambiato idea all'arrivo degli agenti dicendo che stava dormendo e che quando si è svegliato ha visto la bambina in una pozza di sangue, a terra. "Era in stato confusionale", lo ha giustificato il suo avvocato. Quel che agli investigatori sembra poco verosimile è che il padre dormisse così profondamente da non svegliarsi neppure se accanto la figlia veniva attaccata ferocemente da un cane. Dalle prime indiscrezioni l'uomo sarebbe risultato positivo ai cannabinoidi, Hashish nello specifico. Il dubbio però è che il padre non fosse presente al momento dell'aggressione e per questo verranno analizzati i filmati delle telecamere di sorveglianza. La bambina si sarebbe addormentata attorno alle 22.00, l'arrivo al Pronto Soccorso è a 24.26, un buco di un'ora e mezza sul quale si dovrà far luce. L'autopsia dovrà inoltre confermare se davvero la bambina era sul letto matrimoniale, se è caduta da sola oppure se è stata trascinata dal cane oppure se quanto accaduto sia avvenuto in maniera completamente diversa. Dagli accertamenti già effettuati sui due cani di famiglia non risultano tracce ematiche nella bocca degli animali e in particolare del pitbull. Secondo quanto spiegato da un veterinario al legale, è possibile che il cane si sia pulito sciacquato la bocca e trattandosi di una bambina che non presenta peli sul corpo, non gli sarebbe rimasta alcuna traccia, ma sul cranio della bambina c'erano i capelli ed è comunque lì che ci si aspetta di trovare tracce di DNA canino. Ora si analizzeranno le feci dei cani per determinare la presenza di materiale organico umano. .