Il ritorno alla normalità passa inevitabilmente dalla scuola con tutte le insidie del caso, ma il diritto all'istruzione e la sicurezza devono andare di pari passo. A Pavia ci si attiva per intensificare i test sui bambini dopo il caso avvenuto in una scuola materna, una bambina di 4 anni con febbre, è stata sottoposta a tampone, risultando positiva. Immediatamente è scattato il protocollo sanitario. Non ci sarà nessuna chiusura lunedì mattina per la scuola d'infanzia comunale 8 marzo, dopo il caso di positività di una bambina di 4 anni la classe frequentata dalla piccola è stata già santificata e disinfettata, ma soprattutto sono stati posti in quarantena i suoi 13 compagni di classe, tutti bambini tra i 4 e i 5 anni e 10 adulti, tra familiari e personale scolastico, sottoposti anche a tampone. I risultati i tamponi sono stai tutti negativi. La scuola è vita, la scuola è fondamentale, quindi, ci vuole massima attenzione e ci vuole un livello di responsabilità che deve partire dagli adulti e arrivare fino ai ragazzi, ma in questa fase devo dire che i più responsabili sono i piccoli che abbiamo avuto l'esempio nelle scuole d'infanzia, qua a Pavia che abbiamo aperto il 3 di settembre, per cui nella fascia 0 6, io le ho visitate tutte, ovviamente con tutti i dispositivi del caso e tutti i dispositivi sono a disposizione dei nostri insegnanti e delle nostre educatrici, i bambini erano i più tranquilli. L'Ats di Pavia ha reso noto che su 109 tamponi fatti nei giorni scorsi, 65 hanno riguardato minori tra gli 0 e i 16 anni, 6 sono risultati positivi. Da lunedì l'azienda sanitaria attiverà sul territorio tre laboratori, oltre al Policlinico San Matteo, aperti tutte le mattine, dove i bambini, cui i pediatri hanno prescritto i tamponi, potranno essere accompagnati per sottoporsi velocemente al test. Lei ha cominciato l'asilo qualche giorno fa, hanno preso delle misure corrette, hanno fatto un grande sforzo per cui noi ci siamo fidati. Ci hanno spiegato tutto e ci sentiamo abbastanza tranquilli, nel senso che bisogna andare a lavoro e ai figli bisogna mandarli al nido, non è che c'è un'altra possibilità, quindi si, siamo abbastanza tranquilli.