"Martina Patti ha agito nel pieno delle sue facoltà di intendere e di volere, una donna lucida, calcolatrice e se non arrestata potrebbe darsi alla fuga". E' questo uno dei passaggi più crudi dell'ordinanza emessa dal GIP di Catania, Daniela Monaco, dopo l'udienza di convalida del fermo della donna che ha ucciso sua figlia, Elena, 5 anni. "Vittima, scrive ancora il GIP, di una morte violenta, particolarmente cruenta e lenta". Nelle 15 pagine del provvedimento ci sono anche le dichiarazioni della donna che dice di aver colpito la figlia con un coltello, ma che, mentre affondava i fendenti, era girata perché non voleva guardare. Ha dichiarato di aver portato con sé un sacco nero lo stesso con il quale il corpo è stato coperto. Poi tanti "non ricordo". "Le parole di Martina Patti, scrive il GIP, sono indice di un istinto criminale spiccato e di un elevato grado di pericolosità". Intanto all'appello manca ancora l'arma del delitto, un coltello da cucina che la donna avrebbe portato con sé nel campo dove Elena è stata uccisa, ma che non è ancora stato ritrovato. Esclusa l'ipotesi che lei abbia agito con un complice. "Ho fatto tutto da sola" ha dichiarato. Intanto domani pomeriggio alle 17.00, l'Arcivescovo di Catania: Luigi Renna, celebrerà in Duomo i funerali della piccola vittima innocente di una violenza inaudita.























