Una maxi operazione tra Italia e Albania, che ha visto insieme polizia albanese e italiana per colpire un traffico di droga milionario. Al vertice personaggi della criminalità albanese che negli anni si è rafforzata sempre più, fino ad assumere un ruolo centrale nel mercato dei narcotici in Europa e in alcuni casi perfino a soppiantare le nostre mafie. “La criminalità organizzata albanese, quella che ha i tratti delle mafie, ha sorpreso per virulenza, per protervia, per capacità operativa anche le mafie tradizionali nostre. Per esempio a Milano la stessa ndrangheta è andata in difficoltà. È una minaccia particolarmente rilevante”. 37 gli arresti, possibili anche grazie a due collaboratori, tra cui una donna albanese molto vicina ai vertici del sistema criminale. L'approvvigionamento delle sostanze, principalmente marijuana, era in Albania. Da qui partivano camion via terra o gommoni oceanici via mare, fino a Bari. Una volta in Italia, le sostanze erano stoccate in un deposito di provincia e poi smistate tra le varie mete europee. Durante le indagini più corrieri erano stati già fermati e sequestrate circa 3 tonnellate e mezzo tra marijuana, cocaina e hashish, che avrebbero fruttato oltre 40 milioni di euro, con circa 7 milioni di dosi al dettaglio. Coinvolto e arrestato anche un uomo delle forze di polizia italiana che avrebbe fabbricato documenti falsi e fornito informazioni riservate. Novità dell'indagine sono state le modalità operative con le nostre forze sul campo direttamente in Albania, come nel caso di una coppia barese arrestata dalla DIA mentre trasferiva a Bari un camper imbottito di droga. “Assieme, per capirci bene, stanotte agenti della DIA hanno operato in territorio albanese unitamente alle forze di Tirana”. A Valona sono stati inoltre sequestrati beni per oltre 4 milioni di euro, tra cui una fabbrica di caffè, una società di distribuzione di bibite e alcolici, 15 appartamenti, sette auto di grossa cilindrata e un'imbarcazione con potenti motori fuoribordo.