Oltre 700 finanzieri sul campo per eseguire 74 fermi, tra Italia e Svizzera, su 158 indagati totali. Un blitz dai grandi numeri scaturito dalle indagini di una squadra investigativa comune dell'Eurojust, dell'Aia, con a capo la Procura di Catanzaro e la magistratura elvetica. Colpita la cosca di ndrangheta Anello-Fruci di Filadelfia, nel vibonese, capace di controllare la vita sociale ed economica del territorio con interessi variegati che spaziavano dal settore turistico a quello boschivo, dall'edilizia alle acquisizioni immobiliari, fino al riciclaggio di auto rubate, truffe all'INAIL e traffico di droga. I boss Rocco Anello, già detenuto, e il fratello Tommaso, potevano contare su una vasta rete di affiliati, vedette nel loro Paese e uomini di riferimento anche all'estero, come in Svizzera, lucrosa sede di investimenti e affari. Interloquendo con le altre cosche calabresi, avevano accumulato enormi ricchezze, ricostruite meticolosamente dalle fiamme gialle che hanno così consentito un sequestro preventivo da oltre 169 milioni di euro tra terreni, fabbricati, società, rapporti bancari e automezzi. Sequestrati anche 3 villaggi turistici tra i più grandi e noti della Calabria. Fondamentali le parole di ben 29 collaboratori di giustizia, tra i fermati anche un uomo della Guardia di Finanza che faceva da informatore per la cosca e l'ex Assessore regionale, e già sindaco di Pizzo Calabro, Francesco Antonio Stillitani, grosso imprenditore del turismo.