Il tricolore sulle facciate dello stabilimento perché, a dispetto del nome, Bio-on è un'azienda italiana, fino a qualche mese fa la regina delle società italiane nel mercato di Borsa dedicato alle piccole imprese. Oltre un miliardo di valore lo scorso anno per questa realtà imprenditoriale, nata nel 2007, che produce e concede in licenza bioplastiche innovative, il cuore operativo nelle campagne bolognesi. Il Presidente, amministratore delegato, Marco Astorri, è finito agli arresti domiciliari. Misure restrittive per il Vicepresidente e per il Presidente del Collegio sindacale. Complessivamente, sono 9 gli indagati nell'inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Bologna. L'accusa è di false comunicazioni sociali di società quotate e manipolazione del mercato. Sequestrati beni per 150 milioni di euro. Nelle 39 pagine dell'ordinanza il giudice per le indagini preliminari definisce roboante la strategia comunicativa del gruppo, ammiccante e ottimisticamente proiettata verso obiettivi sempre più significativi, che sottraeva, però, alcuni dati di fondo. Che qualcosa non andasse nei bilanci di Bio-on è un fondo speculativo a rilevarlo in un report del luglio scorso. “Una serie di gravi irregolarità nella formazione dei bilanci e, soprattutto, nelle comunicazioni che venivano fornite al mercato, soprattutto in relazione all'entità dei ricavi e alle capacità produttive dell'azienda e questo, tale condotta, ha permesso all'azienda intanto di ottenere ingenti risorse dal mercato e, soprattutto, per quanto riguarda i soci, di ottenere degli indebiti vantaggi, soprattutto dalla cessione di Warrant, che erano collegati al titolo azionario.” “Una società da tempo in difficoltà finanziaria, a corto di liquidità” sottolineano gli inquirenti. E, alla luce dell'inchiesta, cresce la preoccupazione dei dipendenti, circa cento del gruppo.