Un mazzo di rose rosse e blu, i colori del Bologna. Sinisa per sempre, il messaggio lasciato sui cancelli dello stadio. All'ingresso della curva dei tifosi le sciarpe, la bandiera e la maglia della squadra con la scritta ciao mister. "Quando è arrivato noi eravamo in enorme difficoltà, stavamo rischiando la serie B, è arrivato lui in quattro e quattro otto, ci ha fatto sognare e il dolore è talmente grande. Non riesco ad avere le parole". In questo bar, ritrovo di tifosi e appassionati del Bologna, la gratitudine si mescola alla commozione. Il segno lasciato da Mihajlovic nella storia rossoblu. "Mi ha fatto anche la dedica sulla maglia. Oggi è appesa qui per ricordarlo". "Io sono un ex accompagnatore del Bologna. Siamo andati fuori anche a cena. Una persona che ti dava il cuore, se tu chiedevi ti dava il cuore. Questa notte non sono riuscito a dormire". "Ha fatto tantissimo per la squadra. Quando è andato via, quando l'hanno esonerato c'è dispiaciuto tanto". Un legame forte con Bologna, che andava oltre il rapporto sportivo, ricorda il sindaco Lepore. Un anno fa a Mihajlovic era stata conferita la cittadinanza onoraria. "Ricordo la prima volta che ci siamo incontrati sul campo d'allenamento a Casteldebole, lui mi raccontò di quanto si trovava bene a Bologna e di quanto lui fosse abituato, in realtà, a litigare con le città dove era andato a giocare o ad allenare, di quanto fosse difficile per lui litigare con Bologna. Questo ci aveva fatto ridere". Il cordoglio di una città, l'affetto dei bolognesi. "Perché è comunque una persona buona. Tanto". "Mi dispiace tantissimo". "Sinisa mi sembra che fosse una persona speciale". "Un nostro concittadino. Ci ha dato tanto a noi". "È stato forte. Ha lottato. Un guerriero. L'ha dimostrato sia in panchina, sia coi giocatori, li ha uniti quando magari c'era qualcosa che non andava bene. E il carattere suo era così, duro, guerriero. Lo ricorderemo sempre. Ciao Sinisa".























