"Come sempre nelle guerre i più deboli subiscono le perdite maggiori. Immaginatevi di imparare dai vostri genitori che da un giorno all'altro dovete lasciare la vostra città, i vostri amici, le vostre abitudini, certi parenti, senza una data di ritorno." I più deboli in fuga dalla guerra devastante, i bambini ucraini. Sono migliaia quelli accolti nel nostro paese, nelle scuole. L'istruzione, ma soprattutto l'integrazione con i loro coetanei, la socialità è una cura per i traumi profondi. Aiutare i più piccoli anche dopo la fine dell'anno scolastico. Vuole fare la sua parte Enrico Brizzi. Lo scrittore bolognese, con l'associazione Psicoatleti ha lanciato l'iniziativa Fuoriclasse. "Con tanti minori ucraini approdati nei nostri comuni italiani e accolti molto bene dalle scuole. Beh ora si pone il problema di come passeranno una lunga estate. Abbiamo deciso di regalare a cento di loro una divisa sportiva e un pallone, da calcio, rugby, volley, oppure pallacanestro." Tutti i bambini ucraini, ospiti nell'unione dei comuni della Bassa Reggiana, il progetto è per loro, lo sostiene una raccolta fondi on-line. "L'iniziativa Fuoriclasse si muove su una piattaforma di crowdfunding che si chiama Ginger. L'idea è che ognuno di noi semplicemente tornando con la mente a quando era ragazzino si metta una mano sul cuore e faccia una donazione anche di pochi euro." Il susseguirsi delle notizie, ogni giorno, a ogni ora, il pericolo è quello di farci l'abitudine. Il conflitto non è finito, l'emergenza umanitaria neppure riflette Brizzi." È fondamentale che chi si trova a accoglierli viva questa esperienza come un dono, una cosa che si rende più nobili e più umani anche se sono piccoli gesti.".























