L'inizio di una nuova fase nell'inchiesta sulla strage nella centrale idroelettrica di Bargi. In procura, a Bologna, il conferimento dell'incarico ai consulenti tecnico-scientifici scelti dagli inquirenti per fare luce sul disastro costato la vita a 7 lavoratori. Salvo proroghe, i 4 ingegneri e professori universitari, avranno 60 giorni di tempo per svolgere le analisi e stilare la perizia con il delicato compito di ricostruire dinamica e cause del disastro. All'incontro con il Procuratore capo anche gli avvocati e i consulenti nominati dai famigliari delle vittime. "Si comincia dall'acquisizione di tutti i documenti, per poi affinare l'indagine sui materiali informatici che sono stati reperiti, e poi ci sarà, ovviamente, tutta l'attività di sopralluogo, ma quando questo sarà possibile, perché al momento, insomma, la presenza ancora dell'acqua non consentirebbe ai consulenti di accedere alla struttura e di verificarla". "Si comincia dalle scatole nere?" "Si. Si incomincia dalla documentazione, che probabilmente è ancora antecedente come materia di esami. Poi dopo si andrà sulle scatole nere. Fermo restando che dovrà intervenire anche un ausiliario che ha delle competenze informatiche, per potersi orientare nel modo di approccio a queste scatole nere che, insomma, sono oggetti delicati, ecco".