Qual è l'avanguardia oggi? "Oggi l'avanguardia nella terapia contro il cancro è sicuramente l'immunoterapia, cioè usare il sistema immunitario come strumento terapeutico. La forma, una delle forme più avanzate di questa immunoterapia, è quella rappresentata dalle cellule carti. Si prendono i linfociti del paziente, che sono cellule del sistema immunitario e quindi sono abituate, sono strutturate a rispondere contro qualcosa di pericoloso, si modificano geneticamente e si armano contro un tumore. Vedete la linea gialla rispetto a quella che è la terapia senza carti, quindi una differenza significativa si raddoppia quasi la probabilità di essere sopravviventi appunto e liberi da malattia". Il Policlinico Sant'Orsola a Bologna è un'eccellenza anche a livello europeo. "Assolutamente. Noi siamo stati tra i primi centri in Italia a infondere terapie con cellule carti. Abbiamo iniziato alla fine del 2018, abbiamo ad oggi rifuso più di 250 pazienti, soprattutto affetti da linfoma, che è stata la patologia più frequentemente trattata. Ma abbiamo trattato anche mieloma, leucemia acuta, eccetera. Uno dei limiti più importanti di questa terapia, ahimè, è la sostenibilità economica, quindi l'alto costo. Per questo il Sant'Orsola si è impegnato anche alla costruzione di una self-factory per iniziare a produrre carti accademiche, quindi no profit, all'interno di una struttura pubblica". C'è ancora molto da fare? "Sì, c'è ancora molto da fare, perché ci sono delle forme di neoplasia refrattaria, soprattutto chemio refrattaria, cioè refrattaria alla chemioterapia, ma anche ai nuovi farmaci. E su questi occorre un grosso investimento di ricerca, di ricerca di base traslazionale, perché solo così dal laboratorio si arriva al letto del malato" .