La tensione era altissima fin dalle prime ore del pomeriggio di sabato. Manifestazioni di segno opposto, partite da due punti distinti, non troppo distanti, del centro di Bologna. Quella dei militanti di CasaPound, che ha visto coinvolte alcune centinaia di persone, partite da via Gramsci e dirette verso piazza XX Settembre. E quella organizzata da collettivi studenteschi, antagonisti e centri sociali per chiedere che “i fascisti vadano via da Bologna”, partita da piazza del Nettuno. Un corteo, questo, che ha visto un migliaio di persone sfilare per il centro della città. Dopo aver raggiunto via dell’Indipendenza, i manifestanti antifascisti hanno tentato di avvicinarsi alla zona dove si stava svolgendo, parallelamente, il presidio di CasaPound. La situazione è degenerata quando un gruppo di manifestanti, con il volto coperto, si è diretto verso la scalinata del Pincio, nei pressi del parco della Montagnola. È lì che sono avvenuti gli scontri con le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, schierata per impedire l’accesso alla piazza dove si trovava il presidio di CasaPound. È arrivata in serata la reazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “ancora una volta le forze di polizia sono state oggetto di violenze da parte di gruppi di facinorosi”. Sugli scontri è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni che ha espresso “solidarietà per le Forze dell’Ordine”. “Spiace Spiace constatare, ha aggiunto poi, che certa sinistra continui a tollerare, anziché condannare apertamente questi episodi”. Dal Partito Democratico arriva la controreplica: "spetta a chi ha responsabilità di governo garantire la sicurezza dei cittadini e tutelare l'ordine pubblico".