La delibera dell'Emilia Romagna sul fine vita approvata lo scorso anno è sospesa. Il TAR ha accolto l'istanza presentata dalla consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini. "Questo ricorso è stato presentato un anno fa, in Emilia Romagna non è stato possibile fare una discussione. Con una delibera si è deciso di normare un tema così delicato e così importante. Per questo oggi, dopo un anno, il TAR ha deciso di entrare nel merito. E' un punto importante. È evidente che ci vuole un quadro comune e un quadro nazionale." Il provvedimento della giunta regionale sulla morte volontaria assistita, aveva fissato procedure di accesso e tempi certi di risposta da parte del Servizio sanitario ai malati, 42 giorni. Quello dell'Emilia Romagna, il primo tentativo in Italia di normare un diritto riconosciuto dalla Corte Costituzionale con la sentenza Cappato del 2019, ma su cui il Parlamento, seppure più volte sollecitato dai giudici della Consulta, non ha ancora legiferato. La Toscana intanto, finora l'unica tra le regioni, ha approvato al riguardo una legge. Michele De Pascale, Presidente della Regione Emilia Romagna. "La Regione Emilia Romagna nel mandato precedente aveva affrontato questo tema così delicato con una delibera che applicava i principi della Corte Costituzionale. Contestualmente altre regioni come la Toscana hanno fatto una legge che però più o meno nei contenuti è sovrapponibile alla delibera. Io continuo ad esortare il Governo perché arrivi a una norma nazionale." Due malati hanno potuto accedere all'aiuto per il fine vita in Emilia Romagna e una terza richiesta è stata da poco presentata. Ora con la sospensione della delibera da parte del Tar, l'associazione Luca Coscioni attraverso l'avvocato Filomena Gallo chiede che la Regione approvi la proposta di legge regionale di iniziativa popolare Liberi subito, oltre 7.000 firme depositate dall'associazione 2 anni fa. "Cambia il fatto che in questo momento in Emilia Romagna le persone malate che chiedono verifica delle proprie condizioni non sapranno in quanto tempo quelle verifiche saranno effettuate e abbiamo già assistito a tempi di attesa che vanno dai tre mesi ai due anni che una persona malata non ha." Il Tar dell'Emilia Romagna accolta la sospensiva entrerà nel merito del ricorso con un'udienza fissata per il 15 maggio.