È l'unico arrestato dei cinque familiari di Saman Abbas, indagati per omicidio premeditato e occultamento di cadavere, ora al Tribunale del riesame di Bologna, è chiamato a decidere sulla richiesta di scarcerazione presentata dai suoi difensori. Ikram Ijaz, 28 anni, arrestato in Francia a fine maggio e poi estradato in Italia, ha sempre detto di non essere coinvolto nella scomparsa della cugina. Nel carcere di Reggio Emilia, attende il pronunciamento del giudice. Fiduciosi, al termine dell'udienza, i legali del giovane. "Se siamo fiduciosi, lo siamo perché siamo convinti della nostra tesi e quindi, che il quadro indiziario, rispetto a quello iniziale, sia modificato, ovviamente, riteniamo noi, a favore della tesi difensiva". La Procura di Reggio Emilia, è convinta che Saman, sia stata uccisa, per essersi ribellata ai genitori che volevano, per lei, un matrimonio combinato. Secondo il fratello della giovane pakistana, sarebbe stato lo zio a ucciderla, con l'aiuto dei due cugini, il corpo, nascosto nelle campagne, intorno all'azienda agricola di Novellara, per la quale, il padre lavorava. Ma dopo oltre due mesi di ricerche, ancora nessuna traccia. "Abbiamo contestato, tutti gli elementi che, a suo tempo erano stati ritenuti gravi, per poter limitare della libertà personale Ikram. Tutti, punto su punto". Il giudice si è riservato la decisione entro lunedì.