Salgono a 15 gli intossicati da botulino, il cui focolaio in Calabria ha provocato la morte di due persone. L'ultimo ricoverato è un ragazzo di vent'anni, figlio di una donna che si trova in terapia intensiva all'Annunziata di Cosenza. E si allarga anche il numero degli indagati dalla Procura di Paola, che sale a 10 persone: l'ambulante, tre responsabili delle ditte produttrici del prodotto e sei medici, di cui uno del 118 si è aggiunto nelle ultime ore. Medici a cui si erano rivolti i primi due intossicati e poi deceduti, lamentando i sintomi come dolori addominali, vista appannata, difficoltà di decludizione e vomito, ma che sono stati rimandati a casa. All'origine dell'intossicazione, secondo le analisi dell'Istituto Superiore di Sanità, ci sarebbero più alimenti e non solo le cime di rapa servite per condire panini con la salsiccia venduti in un food truck da un commerciante ambulante a Diamante nel Cosentino. I friarielli di due marche saranno comunque ritirati dal mercato per sospetto rischio di contaminazione. Le ipotesi di reato dei PM sono omicidio colposo, lesione personale colposa e commercio di sostanze alimentari nocive. Secondo gli inquirenti è probabile che il proprietario del furgone utilizzasse un solo attrezzo da cucina per maneggiare gli alimenti. Questo spiegherebbe la contaminazione di cibi diversi. Ma il difensore del commerciante ambulante ribatte: il mio assistito è devastato psicologicamente ed è convinto che la contaminazione fosse già nei prodotti. Attese intanto le autopsie sui corpi delle due vittime. Quanto alle persone ricoverate e già trattate con l'antitossina, le loro condizioni sono stazionarie e stanno migliorando. .























