Erano in profondità, inghiottiti dalle acque del fiume Brenta, i corpi di Ramesh 23 anni proveniente dallo Sri Lanka e di Stefan Bogdan 30 anni romeno. Sono stati ritrovati dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco ad alcune ore di distanza l'uno dall'altro. Domenica pomeriggio qui lungo l'ansa del fiume in tanti avevano scelto di trascorrere qualche ora lontani dal caldo delle città ma che fosse proibito fare il bagno era chiaro, c'è un divieto di balneazione all'ingresso della strada che conduce alla riva eppure Ramesh è entrato in acqua lo stesso pensando di rinfrescarsi un po'. Ramesh si trovava su questa riva qua ad un certo punto è entrato in acqua ed è proprio laggiù in fondo, dove ci sono quelle rocce e quella cascata che è stato trascinato dalla Furia dell'acqua. Ha subito chiesto aiuto e il 30 enne romeno si è tuffato per salvarlo ma nonostante gli sforzi sono stati entrambi risucchiati dai vortici della corrente. "Abbiamo immerso un sommozzatore munito di cavo telefonico e di un autorespiratore che gli permetteva di comunicare con la superficie. Abbiamo trovato i due corpi, il primo a quattro metri di profondità e il secondo a sette metri di profondità non distanti, 10-15 metri, uno dall'altro." Una tragedia che ricorda quella dei tre ragazzi travolti e uccisi dalla piena del fiume Natisone. Quale messaggio sulla sicurezza si può lanciare? Basterebbe seguire delle regole semplici, rispettare i divieti di balneazione che i comuni mettono nei vari fiumi, nei vari laghi, rispettare i luoghi che non conosciamo, se c'è un luogo come questo con tanta corrente, un luogo che non conosciamo non immergersi specialmente se non sappiamo nuotare.".