Sono in attesa di destinazione, soprattutto di iniziare a lavorare i 10 medici e i 20 infermieri albanesi arrivati ieri a Verona. Aiuteranno i colleghi bresciani nei diversi ospedali della ATS sparsi sul territorio, in una delle zone più complicate dell'emergenza. Ora sono alloggiati in un hotel vicino al nosocomio, quando il risultato del tampone li certificherà tutti negativi potranno entrare nei reparti. Non potevamo restare fermi lì vedendo che il popolo italiano era in crisi di sanità. Un senso di riconoscimento verso il nostro Paese rimarcato anche dal premier Edi Rama che in un messaggio ha voluto ribadire la vicinanza fra i due popoli. Se torniamo indietro con la a storia, l'Italia ha fatto tanto per l'Albania, nei momenti più critici che abbiamo passato noi popolo albanese, se ricordiamo il momento, quando è caduto il regime comunista da noi, era il primo Paese che ha accettato tutti i nostri emigrati, ha dato casa, ha dato cibo, ha dato tutto per noi, veramente la vedo come una seconda patria. Siamo qui per fare qualsiasi cosa che possa aiutare. Ieri ci siamo presentati, ha spiegato un medico, i colleghi ci hanno spiegato che ci faranno un training dato che in Albania ci sono pochi casi. Noi non abbiamo la stessa esperienza dei medici bresciani, per noi è un'esperienza umana e professionale, ripetono. Dobbiamo essere attenti, non avere paura, dobbiamo essere attenti nelle cose che faremo tramite il nostro mestiere. Nel gruppo nostro non c'è paura d'infettarsi.