Una mappatura partita in anticipo. La Fondazione Poliambulanza di Brescia ha deciso di invitare i propri dipendenti, 2000 in tutto, a fare il test sierologico per verificare gli eventuali anticorpi al covid-19. Un test che partirà, come stabilito da Regione Lombardia, fra pochi giorni per tutti i sanitari lombardi, ma che in questo ospedale è già stato avviato su base volontaria. Abbiamo percepito che fosse un'esigenza che veniva, il dubbio che ciascuno di noi che ha lavorato in questa struttura per tanto tempo avesse anche desiderio di conoscere quale era il suo percorso con questo virus. È stato fatto quindi un protocollo per una sperimentazione di carattere scientifico, possibile in quanto appunto a caratteri di studio. È uno degli strumenti per partire meglio e consapevolmente nella fase 2 di questa emergenza. Il test sierologico fornirà una mappatura utile anche ai fini di studio. Sui soggetti che in realtà erano pazienti, perché covid positivi, cioè hanno avuto la malattia da covid, abbiamo trovato in quasi tutti una una percentuale molto elevata di questi anticorpi. C'è una quota di falsi cosiddetti negativi, cioè soggetti in cui questi anticorpi non li abbiamo trovati. Mentre sul versante dove lei mi chiede, diciamo sulla popolazione in generale, per adesso la percentuale è bassa. I test sierologici saranno disponibili a breve a tutta la popolazione, ma le misure di protezione e prevenzione dovranno essere applicate anche a coloro che risulteranno avere gli anticorpi. Fin quando non avremo finalmente il test risolutivo, cioè il test che ci dirà "lei ha prodotto gli anticorpi, stia tranquilla", è come se si fosse vaccinata naturalmente. Noi oggi purtroppo questo non siamo in grado di farlo e quindi l'approccio è quello comunque di considerare come tutti potenzialmente infetti, nessuno potenzialmente protetto, tutti potenzialmente contagianti e quindi la protezione individuale operatori e popolazione.