Un gioco erotico finito male. È la versione fornita da Davide Fontana, l'uomo che ha confessato l'omicidio di Carol Maltesi. Ha usato martello per uccidere la 26enne italo-olandese. L'ha fatta a pezzi e ha nascosto il cadavere per due mesi in un congelatore acquistato apposta dopo il delitto e installato in casa di lei a poca distanza dalla sua. Perché Carol e il suo assassino erano vicini di casa. In passato avevano anche avuto un piccolo flirt. Lui, insospettabile impiegato di banca milanese, 43 anni, foodblogger, ha trascorso la sua prima notte nel carcere di Brescia con le accuse di omicidio, distruzione e occultamento di cadavere. Ha raccontato il delitto e l'orrore dello scempio del corpo della 26enne, di cui si erano perse le tracce da metà gennaio. I suoi resti sono stati trovati in quattro sacchi dell'immondizia vicino ad una scarpata a Borno, nel bresciano. Carol, mamma di un bambino di 6 anni, che vive con il padre, è stata identificata grazie ai numerosi tatuaggi disegnati sul corpo. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori l'ha uccisa in casa a Rescaldina, del milanese. Poi ne ha sfigurato il viso e ha messo i resti nel congelatore. Al magistrato ha raccontato anche di aver usato il telefono della vittima. Rispondeva ai messaggi fingendo di essere lei. In due mesi solo qualche messaggio dalla mamma e dal padre di suo figlio.