Ha 21 anni ed è bielorusso, il disperso sopravvissuto per due giorni sulla Euroferry Olympia in fiamme. Incredibile come sia riuscito a farcela. Le drammatiche testimonianze dei naufraghi rientrati a Brindisi, danno il senso dell'inferno scoppiato a bordo, nella notte tra giovedì e venerdì. "Stavamo dormendo e all'improvviso è scoppiato l'inferno. Siamo usciti tutti fuori e ovviamente ci hanno fatto evacuare la nave e vedere un po' le fiamme è un pò brutto, molto brutto". "Quando inizi a vedere fumo, non respiri più, il fumo che ti dà agli occhi, gente che cade a terra, bambini piccoli, la situazione inizia ad essere... cioè non si può capire se non si vive una situazione del genere". "Avete mai temuto di non farcela?". "Sì, molta paura. Paura molta." "Io la tragedia l'ho capita veramente quando sono salito sulla motovedetta della Finanza, che ho visto la nave in fiamme, lì ho capito veramente che il Signore ha guardato giù". Molti sono camionisti e il pensiero va subito ai loro colleghi, bulgari e greci dispersi, rimasti probabilmente intrappolati tra le fiamme, nei garage in cui avevano deciso nonostante i divieti, di trascorrere la notte. "Un conto dormire in camion, un conto dormire nella cabina. Oddio, poi ognuno di noi sai, fa la sua scelta. Io personalmente no, poi dopo aver vissuto questa esperienza". I naufraghi rientrati a Brindisi sono 45, una ventina gli italiani. La Grimaldi ha messo a disposizione dei pullman per il loro rientro a casa, ci tornano con i pochi effetti personali che sono riusciti a salvare. "Io sono un tecnico, io faccio il tappezziere sulla nave. Avevo il furgone, avevo tutta l'attrezzatura nostra che avevamo, cassette, tutto. Però sono cose che si possono ricomprare, la vita no".























