Resta in carcere Ilaria Salis, maestra elementare di 39 anni e militante antifascista arrestata con l'accusa di aver aggredito due neonazisti a Budapest un anno fa, nel giorno dell' onore, raduno dell'estrema Destra che si tiene il 13 febbraio in Ungheria. Alla prima udienza in aula, a Budapest, erano presenti i suoi legali che hanno denunciato che Ilaria è stata condotta in tribunale con le manette ai polsi e con i piedi legati in palese violazione dei diritti umani, dichiarano. "È stata letteralmente trascinata e portata in udienza con un guinzaglio, aveva le caviglie e polsi assicurati con delle manette e una catena che collegava i polsi e per le manette. Trascinata così in udienza e era scortata da due energumeni, due agenti in tenuta antisommossa, in tenuta mimetica, che addirittura indossavano un passamontagna". In aula era presente anche il padre. "Ho parlato con il Ministro Nordio, stiamo mettendo a punto un piano per definire delle misure cautelari alternative a quelle attuali. Ho visto chiaramente che aveva i lividi ai polsi dovuti alle manette". Ilaria si è dichiarata non colpevole di aver commesso i fatti che le vengono contestati, la Procura di Budapest ha chiesto per lei 11 anni di carcere. I suoi legali respingono tutte le accuse e mettono in dubbio lo stesso fatto che Ilaria fosse presente alle aggressioni in questione. Il Governo ungherese vigili e intervenga affinché vengano rispettati i diritti previsti dalle normative comunitarie della cittadina italiana Iralia Salis. A chiederlo è il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. In una lettera la 39 anni aveva denunciato le condizioni disumane in cui è costretta a vivere da un anno in una cella infestata da topi, cimici e con sporcizia ovunque. Per lei intanto si sono mossi attivisti, amici e cittadini che hanno organizzato presidi e sit-in per chiederne la liberazione. L'udienza è stata aggiornata al 24 Maggio.