I veleni che dalla Procura di Milano arrivano dritti al Consiglio Superiore della Magistratura, con il vicepresidente Ermini che denuncia un'opera di delegittimazione e condizionamento con il Procuratore della Cassazione Giovanni Salvi, che annuncia azioni disciplinari per violazione del segreto. É l'Associazione Nazionale Magistrati che parla di una vicenda inquietante che scuote i magistrati con interrogativi che pretendono risposte. Da qualsiasi lato la si guardi getta una nuova ondata di discredito sull'amministrazione della Giustizia, l'intricata vicenda legata alla divulgazione dei verbali segretati resi da Piero Amara, sulla presunta loggia Ungheria che a suo dire vedrebbe il coinvolgimento anche di molti magistrati. É in questo clima, di tutti contro tutti, che la procura di Roma indaga per scoprire come e perché quei verbali resi da Amara, avvocato già condannato e plurinquisito, siano stati diffusi gettando l'ombra dell'insabbiamento di un'indagine sulla Procura di Milano. I verbali arrivano infatti al CSM tramite il PM milanese Paolo Storari che avrebbe chiesto per mesi al Capo della Procura milanese di iscrivere un nuovo fascicolo per approfondire le dichiarazioni di Amara senza però, a suo dire, ricevere risposta. Per autotutelarsi il PM milanese decide quindi di consegnare i verbali segretati all'allora consigliere del CSM Piercamillo Davigo, quei verbali però escono da Palazzo dei Marescialli arrivano alla stampa, a divulgarli sarebbe stata un'impiegata del CSM nella segreteria di Davigo, ora indagata per calunnia e sospesa dalla sua funzione. Perché? Chi ne aveva interesse? Gli accertamenti sono in corso e nessuno sa esattamente dove porteranno, in una vicenda che di certo però è tutt'altro che una semplice fuga di notizie.