Caivano, i luoghi delle presunte violenze si distinguono tutti per un elemento in comune: il degrado in tutte le sue declinazioni. Come questa ex isola ecologica, nel casotto di cemento nel quale i Carabinieri hanno trovato coperte e indumenti, che avrebbe ospitato inquantificabili e indicibili stupri, per mesi sulle due cuginette di 10 e 12 anni. Sono stati arrestati in 9, 7 minorenni e 2 maggiorenni, il più piccolo ha solo 14 anni. Sui cellulari di alcuni di essi i video degli stupri. Addirittura una delle violenze sarebbe stata consumata in videochiamata mentre ridevano delle vittime. Gli stupri si sarebbero consumati anche qui, nella Villa Comunale, tra l'erba incolta e strutture fatiscenti, ricovero temporaneo di senza casa. E ancora nell'ex campo di calcio che giace tra i rifiuti e nemmeno più somiglia a ciò che sarebbe dovuto essere. "Venivano derise. Venivano offese. Venivano colpite con calci e pugni. I ragazzi erano in possesso di tirapugni e quindi questo incuteva ovviamente timore nelle ragazze, nelle bambine. Venivano sottratti loro i cellulari e quindi questo comportava la bilancia che se non avessero avuto rapporti sessuali non avrebbero avuto indietro i cellulari". "Nessuno, né la scuola, né i servizi sociali, probabilmente neanche i servizi sociali avevano avuto una segnalazione. E questo secondo me è molto grave. Né avevamo avuto segnalazioni di irregolarità o di condotte delittuose proprio dei ragazzi". L'indagine è delicatissima e scrupolosa, coordinata dalle Procura dei Minori e di Napoli Nord e condotta dai Carabinieri che hanno accolto e ascoltato nella stanza tutta per sé, un ambiente protetto, le due bambine.