È morta mentre era a bordo del motorino insieme al compagno, un ragazzo trans, nato di sesso femminile, ma che ora si fa chiamare Ciro. La coppia che aveva una relazione da due anni è stata speronata dal fratello di lei, che non accettava la loro unione. Non volevo ucciderla, volevo darle una lezione, avrebbe detto Michele Gaglione, 30 anni, in cella con l'accusa di omicidio preterintenzionale per la morte della sorella Maria Paola, che da poco aveva compiuto 18 anni. La famiglia nega con forza che il figlio abbia speronato la sorella, è stato un incidente, voleva solo convincerla a rientrare in casa, continua a ripetere. Loro avevano avuto difficoltà ad accogliere questa relazione, quindi per me è una sofferenza immensa adesso, anche il funerale che dovrò celebrare tra qualche giorno, sarà forse uno dei più difficili che io ho celebrato, ma in questo parco purtroppo abbiamo visto tanti morti. La tragedia si è consumata in un quartiere difficile come il parco verde di Caivano, tristemente noto per casi di cronaca, dove il malaffare e la camorra continuano a farla da padrona. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, la notte dell' 11 settembre, lungo la strada provinciale Cancello Caivano, nel napoletano, Michele ha inseguito Maria Paola e Ciro per parecchi minuti, cercando di farli cadere dallo scooter in corsa, poi in una curva il mezzo con a bordo la coppia ha perso aderenza ed è finito fuori strada. La diciottenne è morta sul colpo, è finita su un tubo per l'irrigazione che gli ha tranciato la gola, Ciro invece è finito sul selciato, è ora ricoverato in ospedale. Michele si sarebbe scagliato contro di lui e lo avrebbe preso a calci mentre la sorella era ormai priva di sensi. Bisogna assolutamente cogliere quest'occasione per parlare della legge contro l'omobitransfobia, una legge che consentirebbe agli attivisti ovviamente di trattare le questioni in maniera chiara, di creare formazione, di gestire un caso come questo nella maniera più opportuna. Su Facebook la madre del ragazzo trans, ha pubblicato un post carico di rabbia e dolore. I figli si accettano, non si uccidono.