Caltabellotta, con le sue case e le grotte alle pendici della montagna che svetta sulla valle del Belice, sembra un presepe tutto l'anno e lo diventa davvero in queste festività. Tra i resti degli insediamenti Greci e romani, le necropoli sicane, le chiese e gli edifici costruiti dai bizantini, arabi ,normanni, e svevi che si sono succeduti in due millenni di storia, torna il presepe vivente, fermo nei due anni della pandemia. È diventato uno spettacolo che coinvolge tutto il paese, con 60 attori guidati dal regista Marco Savatteri e gli abitanti a rappresentare con loro la natività. Il set naturale è il dedalo di stradine ai piedi delle rovine del castello normanno, dove le vecchie case contadine scavate nella roccia sembrano la Betlemme di Gesù. Un bimbo nasce nella mangiatoia mentre intorno alla Capanna la vita scorre, uomini e donne sono impegnati nei mestieri di una volta e le degustazioni dei prodotti tipici diventano stazioni di un percorso carico di suggestione, illuminato dai falò e accompagnato da canti e novene tradizione siciliana. I visitatori arrivano a migliaia per assistere all'evento inserito nelle vie dei tesori. Un numero così alto di persone qui si vede solo una volta l'anno per la festa della patrona e il piccolo borgo in cui sono rimasti in pochi a vivere, spopolato come tanti in Sicilia, ritrova così, la strada per una possibile rinascita.