Il cambiamento climatico è nell'intensità, nella persistenza e nella frequenza degli eventi. Non serviva un maggio così a dimostrare la variabilità interannuale. Per chi lavora con il vino non è più un problema del “sé”, siamo già al “come”. La prima conseguenza più evidente è questo aumento del grado alcolico, questa tendenza a una riduzione dell’acidità, il tutto accompagnato anche da una fase vegetativa, quindi si intende da germogliamento alla vendemmia, più corta di circa 10-15-20 giorni in funzione delle diverse situazioni ambientali, sempre rispetto agli anni 50-70. Ci sono delle produzioni che si sono già dovute spostare? Diciamo che una produzione non è che totalmente si sia spostata da un ambiente rispetto ad un altro, ci sono delle zone a livello anche mondiale, la Tasmania ad esempio, è un’area viticola che non è mai stata utilizzata a questi fini e oggi, in Tasmania, si fanno dei grandissimi Pinot nero. Chi deve fare un prodotto fresco, quindi, basi spumante, quindi pensiamo soprattutto alle produzioni del Trentino o dell'alto Adige, ecco che in questo caso una soluzione è stata quella di portarsi più in quota. Quindi portarsi ad altitudini anche di 2 o 300 metri superiore rispetto a qualche anno fa. Per mitigare questo scenario, il viticoltore ha a disposizione alcune tecniche, nuovi innesti, apparati radicali che reggono meglio lo stress idrico, la sfogliatura dei vitigni, gli impianti di irrigazione permessi, in alcune zone come Maremma. Ci sono dei pozzi naturali che, per fortuna, in periodi come questi si riempiono e che noi dobbiamo cercare di gestire al meglio perché questi durino più il allungo possibile nel periodo del bisogno. Difficile fare previsioni, ma quasi tutti gli esperti ipotizzano che a causa del cambiamento climatico i vini migliori saranno sempre più vicino ai poli. La domanda, quindi a Scanzano, vien da sé: il Morellino tra 50 anni dove lo andiamo a produrre? Io credo che tra 50 anni se non si fa nulla non si parlerà più di produzione. Per cui non parleremo né di Morellino, né di altro, perché il clima cambierà in maniera rapida, se non corriamo ai ripari. E credo già oggi siamo in netto ritardo.