Torture, maltrattamenti, lesioni pluriaggravate, calunnia, falso ideologico, depistaggio. Sono 52 le misure cautelari, dagli arresti alle misure interdittive nei confronti di personale dell'Amministrazione Penitenziaria, dai funzionari agli agenti, emesse dal GIP di Santa Maria Capua Vetere al termine di una vastissima indagine che ha messo in luce quella che sarebbe stata una violentissima spedizione punitiva nei confronti di un intero reparto, il Nilo. Scene da film dell'orrore sono state riprese dalle telecamere di videosorveglianza. Dalle immagini acquisite non senza difficoltà si vedono detenuti inermi picchiati selvaggiamente da numerosissimi agenti con caschi, manganelli e persino un bastone. Costretti a pratiche degradanti come subire colpi in ginocchio, addirittura colpendo le nocche delle dita di chi cercava di proteggere almeno la testa da una violenza brutale. Nelle chat venivano usati termini pesanti come, ci siamo rifatti, 350 passati e ripassati. I detenuti sarebbero poi stati lasciati senza cure. A maggio 2020 uno dei detenuti è deceduto, era stato spostato in isolamento ed era affetto da schizofrenia. Secondo gli inquirenti non avrebbe avuto i medicinali necessari e sarebbe morto dopo l'assunzione di un mix di oppiacei. "Poi non sappiamo, non conosciamo le condizioni, le circostanze in base alle quali si è procurato questa sostanza, questi oppiacei." A scatenare la violenza il 6 aprile 2020 le proteste per la gestione della pandemia in carcere. Il garante dei detenuti della Campania e l'associazione Antigone presentarono esposti in procura, non solo questo, veri e propri atti di depistaggio sarebbero stati compiuti per far ricadere la responsabilità delle violenze sui detenuti, come foto retrodatate di un falso ritrovamento di strumenti di offesa, i video modificati e retrodatati, oltre a falsi referti medici. L'11 giugno 2020, quando gli avvisi di garanzia furono notificati, alcuni agenti per protesta salirono sui tetti del carcere. Sospeso dai pubblici uffici anche il Provveditore delle Carceri della Campania. Insorgono i sindacati di Polizia Penitenziaria parlando di provvedimenti sproporzionati. "E' stata considerata dal Gip come è riportata dal *** stampa uno dei più drammatici episodi di violenza di massa perpetrato ai danni dei detenuti in uno dei più importanti siti penitenziari della Campania, ulteriormente orribile mattanza.".