Giorni fa lei ha chiesto lo stato d'emergenza, ecco vogliamo chiarire un attimo i contorni di questa richiesta. "Ho parlato ai miei collaboratori della possibilità di arrivare allo stato di emergenza, che non è relazionato e correlato all'ennesima scossa sismica. Ma è una opportunità che serve a derogare dal quadro ordinario delle norme vigenti. Con lo stato di emergenza si entra in uno stato straordinario, il che consente di poter superare alcuni lacci e lacciuoli, delle procedure e accelerare di qualche mese i tempi necessari per l'attuazione dei vari obiettivi che con tre decreti legge questo governo si è posto, in questo anno e mezzo". C'è un po' la questione dei fondi rispetto allo stato d'emergenza. Ecco, c'è stata una ricognizione, c'è una possibilità di capire se ci sono fondi aggiuntivi eventualmente, se fosse dichiarato ovviamente lo stato d'emergenza. "Ma guardi, abbiamo stanziato 530milioni circa di euro. Intanto spendiamo questi, è inutile tenere i soldi in cassaforte. Cominciamo a spendere questo e sappiamo che nel sud, in particolare non abbiamo grandi capacità di spesa. E poi tutto quello che servirà in termini di integrazione finanziaria, lo Stato lo fornirà. Naturalmente la situazione è sotto monitoraggio, il che non significa che si sia ridotto il rischio. Questo lo dico sempre, perché ognuno deve avere consapevolezza di vivere su un vulcano". Ai sindaci che sono un po' perplessi sulla questione dello stato d'emergenza, lei che cosa vorrebbe dire? "Vorrei intanto che i sindaci lo dicessero a me".