Ci sono due date nella campagna vaccinale destinata al personale scolastico che potrebbero ad oggi rendere i dati sulle percentuali degli immunizzati meno attendibili di quelli delle fasce di età. Il 15 marzo scorso quando gli insegnanti venivano vaccinati prevalentemente con AstraZeneca e l'AIFA lo sospese in via precauzionale, provocando poi alcune rinunce e ritardi e il 10 aprile giorno in cui l'ordinanza del generale Figliuolo blocca del tutto le vaccinazioni prioritarie per categorie. Dopo il momento per accedere al vaccino bisogna aspettare la propria fascia di età se non si è caregiver o una persona estremamente fragile o accedere ad un open day. Alcune regioni mantengono nella home page delle prenotazioni una corsia differenziata, in modo da segnalare la propria appartenenza, come la Lombardia che risulta tra quelle con la percentuale più alta di vaccinati nel mondo scuola. Altre invece come la Sicilia tolgono del tutto questa opzione. E così a meno che la maestra e il prof non abbiano dichiarato di appartenere a quella categoria al momento dell'anamnesi potrebbero non rientrare nel conteggio e una quota anche importante del personale scolastico potrebbe essere stata registrata nella fascia di età o tra gli ultra fragili. Il generale Figliuolo in una lettera del 10 luglio scorso chiede infatti alle regioni di quantificare e comunicare entro il 20 agosto le mancate adesioni del personale scolastico e questo non solo nella speranza che adesioni e inoculazioni aumentino ma anche soprattutto per avere numeri effettivi che prendano in considerazione anche chi risulta solo nella fascia di età e non nella categoria per cui si valuta l'obbligatorietà.