Avrebbero utilizzato manodopera cinese in condizione di pesante sfruttamento, sono altri 13 i marchi della moda coinvolti nell'inchiesta della Procura di Milano che ha già interessato diversi brand di lusso. Alle maison che non risultano sotto indagine, sono stati notificati 13 ordini di consegna nei quali viene chiesto di depositare tutta la documentazione relativa ai modelli organizzativi di lavoro come audit, bilanci, elenco di fornitori e subfornitori, dopo i controlli ad opifici cinesi a cui era stata subappaltata la produzione, verifiche che hanno portato a evidenziare la mancanza del rispetto delle norme sul lavoro e sulla sicurezza. Nel documento di una quarantina di pagine vengono indicati i nomi dei lavoratori cinesi, presunte vittime dello sfruttamento e si chiede di spiegare le procedure di accreditamento, selezione, gestione e monitoraggio dei fornitori di materie prime strategiche, beni e servizi, ivi compresa l'esternalizzazione anche parziale della produzione. La richiesta dei documenti, si legge nel provvedimento, è necessaria per appurare il grado di coinvolgimento di ogni singolo marchio del lusso, nell'utilizzo della manodopera sfruttata e l'idoneità dei modelli organizzativi, per prevenire fenomeni di sfruttamento lavorativo. .























