Sottopagava i dipendenti della sua catena di supermercati, li controllava attraverso le telecamere durante l'orario di lavoro e pretendeva che andassero a lavorare anche nei giorni in cui avrebbero dovuto riposare, il tutto sotto la minaccia di fargli perdere il posto di lavoro se non avessero obbedito a quelli che erano i suoi ordini. Adesso un imprenditore palermitano proprietario di 11 negozi tra il capoluogo siciliano e Trapani attivi nel settore della grande distribuzione alimentare, è stato arrestato dagli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo con l'accusa di caporalato. Ad incastrarlo sono stati alcuni suoi dipendenti che, dopo anni di vessazioni e soprusi, hanno trovato il coraggio di denunciare le condizioni di lavoro alle quali dovevano sottostare. Buste paga fittizie, turni massacranti e continue minacce. Per questo Giovanni Caronna è finito ai domiciliari. Gli inquirenti, oltre ad aver raccolto la denuncia dei 16 suoi dipendenti, hanno anche acquisito le chat di gruppo dei lavoratori, chat in cui si sfogavano dei maltrattamenti e in cui alcuni di loro in condizioni di particolare bisogno, non facevano mistero della paura di perdere il posto di lavoro se avessero denunciato il titolare aguzzino. La Finanza ha accertato che la paga di alcuni impiegati era di 2 euro l'ora e che attraverso le telecamere dislocate nei punti vendita, l'imprenditore controllava tutto, violando la privacy dei lavoratori. .