C'è lo Stato a Ostuni a dare l'ultimo saluto a Carlo Le Grottaglie, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i ministri di Interno e Difesa Piantedosi e Crosetto, il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri che ha voluto che in tutti i comandi venissero esposte le bandiere a mezz'asta, le principali autorità militari. Ma a stringersi attorno a Eugenia, la moglie del brigadiere e alle loro due gemelle, Carla e Paola, c'è anche tanta gente comune, commossa dal sacrificio di questo carabiniere ucciso da due malviventi a poche ore dalla pensione. Carlo ha dato la sua vita, tutte le sue energie fino all'ultimo nonostante i tempi di riposo previsti, dice in uno dei passaggi della sua omelia, l'ordinario militare per l'Italia, monsignor Gian Franco Saba. "Siamo qui per ringraziare il Signore perché ancora in un mondo lacerato da discordie e contese, vi sono uomini che spendono la propria vita offrendosi senza riserve e trovano la felicità nella via del bene." In prima fila particolarmente provati ci sono anche gli anziani genitori del brigadiere capo che poi faranno fatica a staccarsi dal feretro del figlio davanti al quale si consuma uno dei momenti più toccanti della mattinata, l'abbraccio ai familiari dei colleghi di zio Carlo, come loro amavano chiamarlo. "Noi siamo una grande famiglia. Carlo esce da una famiglia e entra in un'altra famiglia. Carlo aveva due famiglie, noi tutti abbiamo due famiglie, la famiglia d'origine e l'Arma dei Carabinieri, siamo legati, condividiamo il lavoro, condividiamo le passioni, condividiamo le cene. Condividiamo tutto. E quando viene a mancare una persona così importante viene a mancare una parte di te." .